CONDIZIONATORE, QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DA VALUTARE PER L’ACQUISTO?

La scelta del condizionatore è fondamentale per assicurarsi non solo una fonte di refrigerio nei giorni più caldi dell’anno, ma anche per ottimizzare i consumi e i costi da sostenere per il suo utilizzo, che possono andare da un minimo di circa 60 euro ad oltre 400 euro l’anno.

Pertanto ci sono alcune caratteristiche da tenere a mente prima di procedere all’acquisto:

Efficienze energetica:

E’ preferibile acquistare un apparecchio ad alta efficienza energetica. Sebbene la spesa iniziale sia più ingente, il beneficio economico sulla bolletta si manifesterà concretamente già nell’immediato. Difatti, un condizionatore appartenente alla Classe Energetica A consuma oltre il 30% di energia in meno rispetto a uno appartenente alla Classe energetica C. Il nuovo sistema di etichette, in vigore dal 2013, è stato introdotto dalla Commissione europea e prevede una gamma di sette classi energetiche: A+++, A++, A+, A, B, C e D. L’obbligo dell’etichetta comprende anche i macchinari con potenza inferiore o uguale a 12 kW, che corrispondono ai modelli di piccola taglia usati nel settore residenziale. Vengono utilizzati anche due indici di valutazione:

  • L’indice SEER indica l’efficienza stagionale della macchina in funzione raffreddamento
  • L’indice SCOP valuta l’efficienza stagionale in modalità riscaldamento

I valori di SEER e SCOP rappresentano la qualità e l’efficienza delle trasformazioni che vengono realizzate nei processi, più sono alti migliore è la classe energetica.

La capacità di raffreddamento:

È espressa in Btu/h o in kW. Più questi valori sono alti, più l’impianto è potente.

Dimensioni:

E’ necessario che l’apparecchio abbia le giuste dimensioni in rapporto all’ambiente che dovrà rinfrescare, se troppo piccolo non sarà in grado di rinfrescare correttamente l’ambiente, se troppo grande avrà un consumo energetico maggiore del previsto.

I marchi di sicurezza e qualità:

Più il dispositivo ha raccolto certificazioni maggiore è il costo, che però garantisce efficienza e risparmio. Alcuni esempi di marchi: Eurovent, ISO9001, ISO14001, CE. L’IMQ, per esempio, garantisce che l’apparecchio è stato realizzato in conformità alle norme di sicurezza e viene conferita da enti controllori. Il marchio EI (etichetta informativa) garantisce che i dati contenuti nella confezione e peculiari al prodotto sono veritieri. Il marchio Eurovent garantisce la veridicità e la certificazione dei dati forniti dal produttore.

Rumorosità:

I climatizzatori portatili sono tendenzialmente più rumorosi di quelli fissi. L’indicazione dei decibel emessi è riportata in etichetta. Un livello accettabile è di circa 40/45 db durante il giorno mentre di notte sarebbe meglio raggiungere i 20-30 db.

I fluidi refrigeranti:

Fare molta attenzione a non acquistare apparecchi che contengano solo fluidi denominati R134, R407C e R410A.

Condizionatori, mobili o fissi?

Quelli mobili costano più di quelli fissi ma non hanno bisogno di essere installati da personale specializzato. Il loro utilizzo, però, richiede un maggiore dispendio energetico perché per funzionare devono attingere ad aria calda all’esterno del locale in cui sono posti.

Pompe di calore o raffrescatori?

Le pompe di calore consumano in media il 67% di energia elettrica in meno rispetto ad un radiatore elettrico tradizionale. Ma non è consigliabile raffreddare troppo l’ambiente dato che, come abbiamo visto, i forti sbalzi di temperatura non fanno bene alla salute.

GUIDA AL CORRETTO USO DEI CONDIZIONATORI PER UN MIGLIORE RISPARMIO ENERGETICO

Un condizionatore in grado di rinfrescare una stanza di circa 20 metri quadri, in funzione per sei ore al giorno per quattro mesi all’anno, consuma circa 560 kWh, per un corrispettivo economico di centinaia di euro ed emette circa 340 kg di CO2. E’ anche per queste ragioni che è opportuno seguire alcune regole per l’uso dei condizionatori, in modo da poter risparmiare energia e ottimizzare l’utilizzo.

Un ambiente, un condizionatore: è preferibile che ogni ambiente disponga di un suo condizionatore. Rinfrescare l’intera abitazione posizionando un solo grande apparecchio nel corridoio che collega tutte le stanze raffredderà solo il corridoio, provocando inoltre dei colpi di freddo ogni volta che si cambierà stanza, con conseguenze poco salutari per l’organismo.

Temperatura: quando si decide la temperatura ideale per il proprio ambiente bisogna stare attenti a non superare i 6-7°C di differenza tra la temperatura esterna e quella interna, così da non affaticare l’apparecchio e non provocar un enorme dispendio energetico

Esposizione: il condizionatore e gli split interni non devono essere esposti ai raggi diretti del sole, che ne riducono l’efficienza. E’ preferibile che gli split vengano posizionati nella parte alta delle pareti, perché l’aria fredda, essendo più pesante di quella calda, tende a scendere. Ciò significa che se l’aria fredda viene emessa già ad altezze basse, si troverà ad avere temperature più basse all’altezza delle gambe e delle caviglie mantenendo alte temperature all’altezza della schiena e delle spalle

Ostruzioni e circolazione dell’aria: tendaggi, mobili e altri impedimenti devono essere posizionati lontani dai bocchettoni di uscita dell’aria fredda, così da non impedire la diffusione dell’aria fresca. Le porte e le finestre dell’ambiente che si vuole rinfrescare devono rimanere chiuse, in modo da non disperdere l’aria fresca appena prodotta

Pulizia: la manutenzione dei filtri è necessaria affinché l’aria non incontri ostacoli e non proliferi muffe e batteri nell’ambiente che possono causare allergie e malanni. Come pulirli? Rimuoveteli, lavateli con del detersivo, lasciateli asciugare e rimetteteli al loro posto. Se doveste accorgersi del loro deterioramento sostituiteli. Una corretta manutenzione dei filtri farà funzionare sempre al meglio la macchina e vi farà godere di un’aria sempre pulita. Se in casa è presente qualche persona che soffre di allergia, può essere utile fare attenzione al sistema di pulizia dell’aria con più batterie di filtri o con filtro ionizzante che abbatte le impurità dovute al pulviscolo.

Impegno energetico: è preferibile evitare di tenere accesi altri apparecchi domestici contemporaneamente al condizionatore. Ricordiamo che in molte abitazioni la potenza elettrica disponibile è di circa 3kW. Mediamente, per condizionare una camera da letto, occorre un apparecchio di circa 0,9kW di potenza. Se vogliamo raffrescare due ambienti il consumo salirà al doppio: circa 1,8kW. Se vogliamo condizionare contemporaneamente un terzo ambiente, però, il contatore scatterà continuamente, bisognerà quindi provvedere a far aumentare la potenza elettrica disponibile nella nostra abitazione. Ricordiamo che la potenza del condizionatore varia in base a diversi parametri, tra cui il rapporto tra il volume della stanza ed il carico termico.

Un motore, due split: se è presente un unico motore esterno collegato a due split, ricordiamoci che la potenza della macchina esterna è inferiore alla somma delle singole potenze. Ad esempio, con due split interni da 5.000 BTU ciascuno, il motore sarà da 9.000 BTU, sufficiente perché molto difficilmente entrambi saranno al massimo delle prestazioni contemporaneamente, soprattutto se dotati di tecnologia inverter.

Deumidificazione: la funzione di deumidificazione separata, che consente di avviarla senza il raffrescamento, garantisce un buon risultato a fronte di un consumo elettrico minore. Utilizza il deumidificatore in modo da evitare l’accensione prolungata dell’apparecchio per abbassare drasticamente la temperatura.

Salute: consigliamo di non raffreddare troppo l’ambiente, in quanto subire numerosi e forti sbalzi di temperatura può provocare raffreddori e mal di gola. Per lo stesso motivo, ricordarsi sempre di spegnere il condizionatore della camera da letto prima di andare a dormire.

RAFFRESCAMENTO PASSIVO

Anche senza utilizzare i condizionatori è possibile rinfrescare l’ambiente casalingo, in modo semplice ed economico. Il c.d. raffrescamento passivo è un sistema di soluzioni che tende a diminuire sensibilmente le fonti di riscaldamento interne ed esterne di una casa.

Negli appartamenti esistono delle fonti di riscaldamento interne che è preferibile utilizzare al minimo in estate. Si tratta di elettrodomestici come il frigorifero, il computer, la tv e gli apparecchi per illuminazione, ecc… il nostro consiglio è di usarli solo quando è strettamente necessario, in particolare computer e illuminazione, o sostituirli con modelli similari ma che tendono a scaldarsi meno. Inoltre, distanziandoli di almeno 5 cm dalle pareti si riduce la produzione di calore, in quanto si crea un ricambio d’aria.

Per quanto riguarda le fonti esterne di calore, ecco alcuni accorgimenti che possono ridurre la produzione e la permanenza del calore: pareti ben isolate e pesanti, finestre schermate con doppi vetri e tende chiare, colori chiari per tetti e pareti in modo da aumentare la capacità di riflesso dei raggi solari. E’ opportuno anche installare delle tende da sole. Se possibile, sarebbe conveniente circondare la casa di vegetazione, che può contribuire a ridurre la temperatura di circa 2-3°C.

La ventilazione naturale degli ambienti interni, realizzabile aprendo contemporaneamente più finestre, è importante non solo per mantenere un ambiente salutare ma anche per raffrescare i locali. E’ necessario creare una ventilazione leggera che sia in grado di abbattere l’afa ma allo stesso tempo di non nuocere alla salute delle persone che vi si muovono dentro. Inoltre è possibile utilizzare un ventilatore a soffitto in casa, un ottimo modo per risparmiare energia e denaro, e non solo nei mesi più caldi. Installato correttamente e direzionando correttamente le pale, in modo che le lame che girano in senso orario, può farvi risparmiare il 40% in estate e il 10% in inverno.

VENTILATORE O CONDIZIONATORE?

Meglio un ventilatore o un condizionatore? Se l’obiettivo è risparmiare ad ogni costo allora il ventilatore è senza dubbio la soluzione più vantaggiosa perché il suo consumo è di 15 volte inferiore a quello di un condizionatore.

Un climatizzatore, in media, assorbe una potenza di circa 700 watt (W), cioè consuma in un’ora 700 wattora (Wh), cioè 0,7 chilowattora (kWh). Per un ventilatore, il consumo orario scende ad appena 50 watt, quasi 15 volte di meno rispetto all’aria condizionata. Il confronto è impietoso: ipotizzando un uso giornaliero di cinque ore, l’aria condizionata consuma circa 3.500 watt, mentre le pale del ventilatore richiedono soltanto 250 watt, con un grande risparmio in termini di elettricità, emissioni di carbonio e soprattutto di soldi in bolletta. Questo vuol dire che anche tenendo accesi contemporaneamente 5 ventilatori nello stesso appartamento, è possibile consumare tre volte meno che con un solo condizionatore.

Quanto al confronto tra ventilatore a piantana e a soffitto, i consumi variano a seconda dei modelli e delle dimensioni, e anche la sensazione di refrigerio percepita differisce da persona a persona. Gli apparecchi a soffitto sono più grandi degli altri, e quindi riescono a movimentare una maggiore quantità di aria, ma va detto che i gas diventano più leggeri quando si riscaldano, e quindi l’aria che si trova vicino al soffitto, e che in questo caso sarà messa in circolo dalle pale del ventilatore, tende ad essere più calda di quella che rimane nelle parti più basse della stanza. Gli apparecchi a piantana, invece, sono più piccoli, ma essendo generalmente posizionati molti più vicino al corpo, possono dare una maggiore sensazione di sollievo dall’afa (oltre a tenere lontane le zanzare nelle umide notti estive!).

Importante, in ogni caso, adottare qualche piccolo accorgimento:

  • appoggiare il ventilatore su una superficie piana e stabile per prevenire cadute accidentali;
  • azionare di preferenza la rotazione del ventilatore, facendo attenzione ad eventuali ostacoli;
  • bere molta acqua per prevenire la disidratazione;
  • di sera, quando l’aria esterna è più fresca, appoggiare se possibile il ventilatore sul davanzale o sulla soglia del balcone, in modo che possa spingere all’interno della stanza la piacevole aria serale
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