COMUNICATO

Il Garante della privacy interviene sul criterio
della raccolta dei rifiuti da Covid-19

L’emergenza coronavirus sta provocando nuovi dilemmi sul come organizzare e gestire nella maniera più idonea i rifiuti prodotti dai soggetti contagiati da Covid-19 e costretti in isolamento e quarantena. Pertanto, in presenza di una pandemia, per il Garante della Privacy non è più e soltanto una questione relativa alla raccolta dei rifiuti speciali da smaltire in totale sicurezza igienica, bensì quello di garantire, anche e soprattutto, il diritto alla riservatezza e alla protezione dei dati personali dei soggetti contagiati.
“Per raggiungere questo obiettivo – precisano all’Adoc Puglia, l’Associazione dei consumatori regionale -, il Garante sollecita i Comuni a incentivare i sistemi di smaltimento: sia quelli ordinari (a seconda che si usino i cassonetti stradali o condominiali, i sistemi di ritiro “porta a porta” o misti), sia prevedere nuove alternative adeguando anche il sistema dell’emergenza; però, tenendo conto delle dimensioni territoriali, delle risorse disponibili e del numero dei contagiati”.
Inoltre, è lo stesso Garante che suggerisce l’introduzione di modalità per incentivare il ritiro dei rifiuti e aiutare chi è già sottoposto al peso di una malattia invadente e dai disagi che essa comporta, quali: finestre temporali per il ritiro dei rifiuti (magari negli orari notturni), l’eventuale preavviso telefonico (in modo che si comunichi in anticipo il ritiro) e, laddove possibile, l’uso di punti di raccolta isolati.


Bari, 23 dicembre 2020

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