Le rilevazioni dei prezzi dei prodotti di generi di prima necessità registrate a gennaio 2019 rispetto a dicembre 2018

Da dicembre a gennaio si è registrato uno sbalzo notevole dei prezzi al consumo di ortaggi e verdure, con le cicorie alle stelle, nei mercati rionali e presso i centri commerciali della città di Bari. Questo il risultato della rilevazione mensile che l’Adoc (l’Associazione Difesa Orientamento Consumatori) svolge sui generi di prima necessità


Nel dettaglio, Camilla Campanella, componente del Consiglio dell’Adoc , precisa che: “il prezzo delle bietole a fine dicembre era pari ad 1 euro e 50 al kg mentre oggi è ulteriormente aumentato del 33% circa. In egual misura aumenta il prezzo del pomodoro pachino e dei peperoni. Ancora più alta l’aumento percentuale delle zucchine, il cui presso sale da 2,48 a 3,18: il 35 % in più. Non è da meno il prezzo delle melanzane che balzano dai 2,18 euro ai 3,68 al kg; mentre il costo delle cicorie è lievitato, incredibile, del 50%”.

Sembra un paradosso, ma il prezzo del cavolo è aumentato con una percentuale minore, contrariamente ai precedenti rilievi, passando da 1,48 a 1,58 euro al kg.

I restanti prodotti di prima necessità, vedasi i prodotti da forno, i salumi, il pesce, le carni, restano sostanzialmente invariati come, ad esempio, il prezzo della pasta fermo a 0,98 euro al kg.

I prezzi della frutta, a partire dai mandarini (che resta sempre intorno a euro 0,85 al kg), o delle mele  (fisso a 1,00 euro), rimangono più o meno invariati.

La notizia che può consolare il consumatore è la riduzione del prezzo delle banane, scese da euro 1,20 a euro 0,99 nell’arco di questi ultimi 30 giorni.

“Senza dubbio – afferma sconsolata Camilla Campanella -, l’aumento dei prezzi dei prodotti di generale consumo è causata dalla stagione attuale e con essa dalle basse temperature non favorevoli alla loro coltivazione e sulla quale si giustificano i coltivatori per una riduzione della produzione che non è sempre così precisa in quanto di gelate, al momento, ve ne sono state poche”.

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