Roma, 21 febbraio 2024 – Siamo fortemente contrari e preoccupati rispetto al processo di privatizzazione di Poste Italiane, indicato dal Governo. Ciò rappresenterebbe un indebolimento dei servizi universali alle persone, soprattutto per le fasce più vulnerabili e per chi vive in luoghi decentrati e periferici, la desertificazione degli sportelli e lo spostamento del core business su prodotti finanziari diversi dal tradizionale risparmio postale.
Inoltre, da poco più di un anno, partecipando al Piano Complementare al PNRR, Poste Italiane aveva lanciato il Progetto Polis che prevedeva la creazione di sportelli unici multifunzionali di prossimità con l’obiettivo di promuovere la coesione sociale e superare il digital divide.
Si tratterebbe di dismettere una parte integrante del nostro tessuto economico, sociale e produttivo che rischia di assomigliare sempre più a un esercizio commerciale e non a un asset strategico del Paese, mettendo nelle mani dei privati piani e soldi del PNRR.
Come Adoc, appoggiamo l’impegno e la mobilitazione dei sindacati dei 120 mila lavoratori del Gruppo Poste affinché il Governo torni sui suoi passi.