Immuni è  l’applicazione anti Coronavirus utile per il tracciamento dei contagi. E’ consigliabile scaricare l’App dagli store Apple e Android, così facendo Immuni interagisce in maniera adeguata con i diversi sistemi sanitari regionali.
Vale a dire con le strutture reali su cui poggia il sistema di monitoraggio. Il compito di Immuni infatti, consiste solo nel tenere traccia dei contatti avvenuti tra due smartphone con l’app installata e, nel caso, notificare l’esposizione al contagio.

Come funziona “IMMUNI” ?
Una volta scaricata sullo smartphone, l’app “IMMUNI” associa ad ogni cellulare un codice casuale, che cambia di ora in ora, e non raccoglie dati sensibili e informazioni sulla persona e sul dispositivo. Quando due persone , che hanno scaricato “IMMUNI”, si trovano a una distanza inferiore ai 2 metri per un tempo superiore ai 15 minuti, ogni app tramite Bluetooth attua uno scambio dei codici generati tra i due smartphone: si registra il contatto della persona incontrata, ma non il luogo del contatto.
La funzionalità dell’applicazione si dimostra però solo in collaborazione con l’apparato sanitario : le Asl e gli operatori sanitari attraverso l’app IMMUNI possono inserire in un server un codice relativo a un utente risultato positivo al Covid-19, dopo consenso di quest’ultimo. In questo modo si avvierà una notifica automatica che arriverà sullo smartphone di chiunque abbia avuto contatti con la persona risultata positiva, nei 14 giorni precedenti con invito a rivolgersi alle autorità sanitarie di competenza.

ATTENZIONE ALLE TRUFFE !
Un occhio va dato anche alle TRUFFE : “IMMUNI” è un’app scaricabile semplicemente dagli store Apple e Google presenti all’intero dei cellulari, non tramite email o sms. Richiede pochi dati, come il comune di residenza e non utilizza né geolocalizzazioni né gps. Si tratta inoltre di una possibilità di utilizzo volontario e totalmente gratuito fin dal primo momento, quindi non bisogna seguire email o sms che incitano a comprare l’app.

Uno di questi falsi sms invitava a scaricare l’ App IMMUNI riconducendo a un sito internet che permetteva, una volta effettuati i download necessari, di criptare i dati dell’operatore, e ne intimava lo sblocco solo attraverso il versamento di una cifra pari a 300 bitcoin, truffando così le ignare vittime. Il sito dava inoltre un’apparenza di ufficialità riprendendo interamente la grafica utilizzata dal sito della Federazione Ordine Farmaci Italiani, ovviamente ignari ed estranei alla vicenda.

L’invito ai consumatori rimane quello di tenere gli occhi aperti e di affidarsi unicamente a fonti ufficiali.

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